Non è poi così strano che si usino sostanze sviluppate per la guerra, se lo scopo è proprio bombardare e distruggere il cancro come se si trattasse di un invasore nemico. Purtroppo la ricerca sembra voler continuare su questa strada (togliamo il “cibo” alle cellule cancerose, avveleniamole, distruggiamole… e con esse i pazienti) anziché cercare di capire i motivi per cui le cellule sane si trasformano, e come invertire il processo senza distruggere un bel niente. C’è qualche decennio di ricerca in proposito, ottimamente riassunta qualche anno fa nei paper del dott. Michael Levin (Tufts University). Ma forse, come con ogni guerra, ciò che più interessa sono i facili guadagni.
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